“Il Calcio è il re
dei giochi. Per quale motivo? Secondo me, perché – come la danza – riporta il
nostro corpo a quel che si potrebbe definire la preistoria dei nostri
movimenti. Nel calcio è assolutamente vietato – se non giocate in porta – l’uso
delle mani e delle braccia. Insomma degli organi con cui eseguite tutti i
vostri atti. Organi grazie ai quali ottenete il massimo di precisione, di
rendimento e di destrezza. Potete utilizzare solo piedi e gambe – questi
antenati sottosviluppati delle mani e delle braccia. Ed ecco che, non potendo
più fare ciò che per voi sarebbe normale o naturale, siete tornati a funzioni
arcaiche. Costretti a riannodare il legame con una memoria animale sepolta
dentro di voi.

Ma la cosa più
sorprendente è il fine ultimo di tutto ciò. Un territorio, di nuovo: un
rettangolo. Se possibile a tre dimensioni. Bisogna far uscire la palla da uno
spazio delimitato e scagliarla in un altro, più piccolo e ancor meglio
circoscritto. L’essenziale è il superamento della fatidica linea. Potete anche
essere dei virtuosi, avere sul vostro avversario tutti i vantaggi dello stile o
della strategia, ma se il pallone non oltrepassa la linea di porta non vincete.
Per quanto facciano le regole di questo gioco per rituffarvi nell’arcaico mondo
degli uomini non ancora avvezzi all’uso della mano, qui fondamentale è il
risultato.
In un certo senso,
il calcio funziona come gli scacchi. Anche lì, infatti le regine e gli alfieri,
le torri e i cavalli possono farvi ritornare a un Medioevo sepolto, ma la sola
cosa che conta, in definitiva, è la condanna a morte del re, lo scacco matto. E
lo scacco matto, nel calcio, si chiama gol.”
Vladimir Dimitrijevic, La vita è un pallone rotondo, Adelphi 2000
Ho
voluto aprire con questo passo di uno dei più bei libri scritti sul calcio,
perché questo libro ha formato la mia cultura calcistica. La visione del calcio
di Dimitrijevic sa essere romantica, ma anche cinica, come ogni cosa nella sua
vita e nella cultura del suo popolo. Un modo di interpretare e vedere il calcio
diretto, senza paura di andare controcorrente affrontando temi di natura
calcistica dibattuti da ogni amante del gioco. Una visione che sa apprezzare il
bel gioco e che non si pone barriere di alcun genere.
Il
nostro intento è quello di offrire un'informazione di qualità, che arricchisca
la conoscenza calcistica e non solo dei nostri lettori. Vogliamo spaziare e
raccontare ogni sfaccettatura del mondo sportivo, in particolare di quello calcistico,
con serietà e linearità. Il nostro progetto è molto ambizioso e la sfida che ci
si propone, di diventare una voce seria ed affidabile nella letteratura
sportiva italiana e non solo, ci alletta molto.
Principalmente
tratteremo il calcio con articoli di approfondimento riguardanti l’aspetto
economico, l’aspetto sociale, con un occhio di riguardo alla storia del calcio,
senza trascurare le vicende recenti, sia fuori dal campo che dentro il campo,
con un particolare occhio alla disamina tattica. La nostra non vuole essere solo una
seriosa analisi calcistica, ma vogliamo anche dare spazio a quegli aspetti
umani che tanto amiamo di questo sport, senza però cadere in stereotipi o cliché. Il nostro fine è offrire una diversa
ottica delle vicende calcistiche e scoprire cosa c’è dentro l’industria del
pallone, qualunque forma e colore abbia. Vogliamo fonderci con i nostri lettori
e rispondere alle loro domande che invieranno alla nostra casella di posta elettronica. Col tempo vogliamo espanderci e dare una visione di maggiore
insieme allargandoci agli altri sport e analizzare meglio ciò che accade negli
altri campionati europei.
La
sfida è accettata, TOCCA A NOI fare del nostro meglio.
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